Borsani Emilia (Legnano)
Emilia Borsani nasce a Legnano nel 1952
Inizia lo studio del disegno e del colore presso la scuola d'arte "Antonello Da Messina" di Legnano, successivamente frequenta corsi di affresco e di incisione. Cerca una propria forma espressiva non trascurando letture, visite a musei e mostre d'arte che possano farle imparare a "vedere" l'arte, prima che a praticarla. Scaturisce istintivamente la necessità di esprimersi attraverso la matericità nelle opere ed utilizza pertanto sabbia ed altri elementi impastati con il colore. La attrae prevalentemente la figura ed indirizza verso questa forma pittorica il bisogno di esternare l'universo femminile, non trascurando altre forme espressive. Dipinge utilizzando diverse tecniche, olio, materiali vari ed affresco. Ha esposto in numerose collettive e personali ed ha partecipato a concorsi nazionali ed internazionali di pittura ottenendo premi e riconoscimenti.
Vive ed opera a Cerro Maggiore (MI)
Cell. 348 2333803
E-mail artemi52@virgilio.it
L’arte segnica di Emilia Borsani
L’arte, e l’espressione culturale in generale, ha una sua "giustificazione" nel fatto che ognuno di noi affronta il mondo, lo interpreta e ne diviene protagonista in maniera individuale e irripetibile, per cui abbiamo bisogno di qualcosa che ci offra una ragione, un significato di collegamento con gli altri, la necessaria illusione che stiamo condividendo una realtà comune.
Prust scrive: Riafferrare la nostra vita, e anche la vita altrui: giacchè il colore per il pittore è un problema non di tecnica, ma di visione: Esso è la rivelazione, impossibile con mezzi diretti e coscienti, della differenza qualitativa che esiste nel modo come ci appare il mondo: differenza che, se non ci fosse l’arte, resterebbe l’eterno segreto do ognuno. Solo grazie all’arte ci è dato di uscire da noi stessi, sapere che un altro vede un universo non identico al nostro e i cui paesaggi ci rimarrebbero altrimenti ignoti come quelli che possono esserci nella luna.
Incontrare Emilia Borsani, la sua passione per l’arte e vederla cercare con "ossessione" la cifra giusta, il tono più appropriato per un colore, una traccia è una meraviglia e, al tempo stesso, una conquista.
Il suo peregrinare nello spazio di un supporto pittorico equivale al gesto di un rabdomante che indaga il terreno sapendo che esistono vene profonde a cui dissetarsi.
La sua vicenda artistica nasce, probabilmente, da un desiderio di esprimersi senza limitazione alcuna, senza regole imposte da scuole e tradizioni (anche se ama frequentare luoghi ed artisti che le possano trasmettere nuove emozioni e motivazioni), senza vincoli di pensiero o di stili che possano attenuare o smorzare i toni delle emozioni.
La sua ricerca artistica svela, mette a nudo un mondo di visioni profonde, dove l’indagine sottile dell’equilibrio, dei bilanciamenti cromatici attingono alle zone più intime della coscienza, e da questa trova conforto per un nutrimento artistico sostanziale.
La Borsani ha già percorso precise direzioni creative a cui dobbiamo fare riferimento per identificare la sua cifra espressiva.
La sua pittura "segnica" affonda le radici nei meandri novecenteschi dell’Informale, in cui il rifiuto di una forma chiara, dai contorni classicamente figurativi attraverso cui plasmare la propria intuizione artistica, si esprime in gesti liberi e immediati, dove l’intervento materico è suggerito per dar corpo e profondità alla idea e alla intuizione.
Non rinnega la tradizione, tant’è che esercita a buon livello la rappresentazione figurativa del corpo umano, ma ha bisogno di attrarre a sé tutto l’altro possibile per palesare un mondo variegato e multiforme, sospeso fra intuizione e astrazione, fra materia e spirito, tra pittura segnica e figura.
Nel suo atto creativo, come per incanto, prendono forma e dimensione le idee, ripescate da una profondità prenatale, che caratterizzino spazio e colore.
In ciò è in perfetta sintonia con tutta la modernità dell’arte e forse con le più recenti ricerche post-moderne in cui la pittura rievoca il mito primordiale della nascita, come principio rivelatore, assunzione di identità, quasi un principio per cui il soffio generatore della vita ordina la materia in forme e segni sempre più evoluti e organizzati.
Pino Bonanno
Marsciano (PG) maggio 2008
Ha esposto in numerose collettive fra cui:
Cuggiono – Villa Annoni e 5^ Biennale di Arte Sacra Mesero – Fiera d’autunno Lecco e Laveno – Centro in festa Cerro Maggiore – Arte nel chiostro Legnano – Centro San Magno Padenghe (BS) – Artisti in Piazza Castelletto di Cuggiono – Arte sul Naviglio Cuggiono – Progetto Iris
Ha partecipato a concorsi Internazionali di pittura:
2003 – 3^ edizione opere “18 x 24”Circolo Artistico Jesolo (VE) 2003 – 1° Conc. Internaz. Vengono Superiore – Premiata con Targa provincia di Varese 2003 – 1° Conc. Internaz. A.U.P.I. Milano – Premiata con Medaglia aurea
Vive ed opera a Cerro Maggiore (MI) Via XXIV Maggio 44 Tel 0331 421662 – Cell. 348 23333803 – E Mail - artemi52@virgilio.it
The door
olio su tela
Composizione
Sophie
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